Hi fellas! 
Chiedo perdono se non mi sono fatto vivo prima ma aspettavo di raccogliere un po’ di materiale prima di scrivere un post! Ora forse ne ho un po’ troppo ma proverò a buttare giù quello che è successo in queste settimane.

Cominciamo dal mio lavoro! Come dicevo lavoro per questa azienda che crea siti web che possono essere visualizzati sia su dispositivi mobili che su desktop. Il mio periodo di prova è scaduto alla fine di agosto ma il mio boss è in ferie e quindi non saprò nulla sul mio contratto fino a quando non ritorna! Simpaticone! Dovrebbe ritornare questa settimana ed allora vedremo se resterò in quest’azienda, che contratto riuscirò a scucirgli… insomma, il suo vice mi ha detto che non hanno motivi per mandarmi via e quindi adesso faccio parte del team… tuttavia gli agenti di frontiera non si accontenteranno della parola ma vorranno qualcosina di più prima di rilasciarmi un visto di lavoro 😉 Sono fiducioso e paziente, non avendo scelta!
La VPL: Vancouver Public Library

Il lavoro mi piace, anche se non penso lo farò per tutta la vita… è un’ottima esperienza ma non riesco a capire se sto facendo bene o male. Garrett, il ragazzo che mi ha insegnato ad usare il loro programma, mi dice che va bene quello che faccio ma non capisco se sia perché è cortese oppure se davvero sto svolgendo bene le mie mansioni. Sinceramente non mi sto ammazzando di lavoro, faccio il mio e cerco di farlo al meglio… non ho orari nel senso che posso lavorare di giorno, di notte, prendermi un po’ di tempo per fare un giro o lavorare un giorno 12 ore e un altro 5… insomma, sono molto libero. Ogni tanto vado a lavorare nella biblioteca di Vancouver dove puoi fare un pass per utilizzare la wireless gratuitamente per 1 anno… alla fine mi basta avere una connessione! Non mi hanno ancora dato scadenze fisse da rispettare su un progetto perciò non ho ancora la pressione di tempi stretti etc etc… insomma, non posso assolutamente lamentarmi! La paga sembra buona rispetto agli standard italiani ai quali sono abituato… anche se per un lavoro di questo genere il nostro amico Bruno mi ha detto che è un po’ bassina.

Oggi in Canada è il Labour Day ed è festa. Un altro weekend lungo che abbiamo usato per… stare a casa visto che Jle è un po’ malaticcia! Dovevamo andare alla PNE, una fiera che si tiene qua a vancouver per una ventina di giorni e dove ci sono giostre di tutti i tipi, concerti… insomma è come un parco divertimenti, una Gardaland della British Columbia! Il fatto è che costa un pochetto l’ingresso e ci hanno detto che se non si va sulle giostre è una “waste of money”… io devo dire che non ne sono un grandissimo fan quindi non è che mi sia dispiaciuto più di tanto! In compenso quasi sicuramente domenica prossima andremo a Whistler, una località di montagna come può essere Cortina in Italia. Molto turistica e dove si sono tenute le olimpiadi invernali nel 2010. Dovevamo andarci ancora un po’ di tempo fa sempre con Bruno. Purtroppo lui ha avuto un po’ di disavventure ed abbiamo sempre rimandato. 
Ad ogni modo ieri  ci siamo re-incontrati dopo un po’ di tempo ed abbiamo passato una domenica pomeriggio davvero piacevole! Lui si è rivelato un ospite squisito, abbiamo parlato di come sta andando la nostra esperienza canadese e da mangiare ci ha deliziato con cose semplici ma che ci mancavano da un bel po’ di tempo: mortadella, salame, capocollo, montasio, grissini e, immancabile per un friulano, vino! E’ proprio vero che quando si è lontani da qualcosa lo si apprezza ancora di più! Era da prima di partire che non mangiavamo prodotti nostrani! Il capocollo lo fa il genero di Bruno,mentre il formaggio e la mortadella sono di importazione ed arrivano dalla nostra regione! Ci ha fatto sentire a casa!! Qua, e non mi stancherò mai di dirlo, il formaggio ed alcuni latticini hanno davvero prezzi assurdi… per 400g di Montasio ha speso 17$, che è comprensibile per qualcosa di importazione.. per il Montasio che producono a Toronto comunque il prezzo è sui 10$ per la stessa quantità. Il vino è imbottigliato da Bruno stesso che si  fa arrivare il mosto dalla California e poi ci pensa lui a filtrarlo e… consumarlo! Quello che ci ha dato era un buonissimo Pinot Grigio. E qua volevo aprire una mia considerazione sul vino e sul fatto che sembra che qua ci sia ancora un’ultima ala del proibizionismo che vigeva negli USA tempo addietro. Il vino e gli alcoolici qua costano uno sproposito!  Il vino più scadente (quello che si usa per cucinare per capirci) qua costa 7$ (circa 5€) a bottiglia… quando il Tavernello in Italia costa 1.30€ al litro! Sigh! Gli alcoolici si possono acquistare solamente nei Liquor store e non possono essere portati in giro in bella vista. O meglio, possono essere portati in giro finché sono chiusi. Non si può bere “mostrandosi” alla gente. Nel caso la bottiglia/lattina sia aperta questa deve essere messa in un sacchetto per nasconderne la vista (!!). Se un poliziotto ti becca a bere potresti essere multato per “public intoxication”. E qua ci sta un grande paradosso: il consumo ed il possesso (entro certi limiti ovviamente) di droghe leggere qua è legale e permesso, tuttavia puoi fumarti una tromba di fronte ad un poliziotto che questo non ti dice nulla, al massimo, se gli gira male te la toglie e (se la fuma lui ;)) te la butta via.
Cioè capite! Non puoi bere ma puoi sfondarti di fumo per strada!! I canadesi sono così aperti e rivoluzionari in certe cose, quanto chiusi su certe altre. Per me che non fumo e che mi piace di tanto in tanto bere una birra o un paio di bicchieri di vino è frustrante! Ho chiesto il perché di quest’assurdità a più persone e c’è chi concorda dicendo che è assurdo e chi dice che probabilmente è perché hanno notato che l’alcool è una fonte importante di incidenti stradali e disordini, e per questo cercano di scoraggiarne l’uso. I superalcolici stessi non possono essere distribuiti a pranzo e comunque anche i cocktail per legge non possono contenere più di tot alcool. Cheers!
The master barbecue!
Il 22 agosto era il compleanno di Jle, come ricorderete da un precedente post! Io ho provato con successo, devo dire, a fare il mio tiramisù, l’ho fatto con la panna (che ho finalmente scoperto che qua si chiama Whipping Cream) ed è venuto discretamente bene. Volevo solo fare il dettaglio dei costi: per due teglie di tiramisu ho speso: $8.30 per 475g di mascarpone, 7$ per un litro di panna da cucina, 11$ di Ladyfingers (savoiardi) + zucchero e caffè. Niente male eh? Ieri sera poi abbiamo fatto delle bistecche sfruttando il barbecue dei nostri landlord(diciamo che è il barbecue che non siamo riusciti a fare il giorno del compleanno di Jle), una stazione enorme e che permette di fare un sacco di cosette. Bistecche, pannocchie, peperoni grigliati e zucchine erano nel menu!
Venerdì sera siamo andati a casa del mio collega, Garrett, che ci aveva invitati per una serata di giochi di società assieme ad altri suoi amici ed alla sua ragazza, Michelle. Abbiamo comprato qualche birra, siamo andati a prendere Jovan all’uscita dal lavoro e poi ci siamo diretti verso la meta. E’ stata una serata interessante dato che abbiamo conosciuto nuove persone e ci siamo divertiti! Abbiamo giocato ad un gioco di carte che si chiama asshole (mmm la traduzione la tralascio… 🙂 c’è la versione per i bimbi che si chiama “janitor” – bidello ). Poi sono arrivati altri amici di Garrett ed il suo coinquilino alché, non essendoci abbastanza carte, abbiamo cominciato a giocare a “Mafia” la versione americana di Lupi e Contadini, gioco al quale io e Jle siamo molto affezionati dall’italia! E’ un gioco in cui devi cercare di capire chi è il mafioso ed ucciderlo ed al contempo convincere tutti gli altri che tu non sei un mafioso! Davvero stupendo, richiede di essere abili a giocare di ruolo ed a raggirare gli altri! Inutile dire che abbiamo vinto sempre… chiedi a degli italiani di interpretare dei mafiosi? Tzè… 😉
Purtroppo abbiamo dovuto andare via a mezzanotte e mezza dato che l’ultimo skytrain passa all’una ed un quarto ed avevamo anche almeno 20 minuti di autobus per arrivare alla stazione. Oh, parlando dei bus! Qua c’è l’usanza di salutare i guidatori degli autobus quando si entra e quando si esce dal bus. Diciamo il 90% delle persone che sale o scende saluta il guidatore ed il guidatore fa altrettanto, magari scambiando due parole sulla giornata o su qualsiasi cosa! E’ davvero un altro rapporto rispetto a quello che si ha con i guidatori di autobus italiani. Ci sono naturalmente anche guidatori con la giornata storta ma in generale sono sorridenti e cordiali. Non mi ricordo se avevo già detto che tutti gli autobus sono equipaggiati sia con la piattaforma per l’accesso facilitato ai disabili, sia il rack per le biciclette… che si possono caricare senza alcun sovrapprezzo! 
Mentre vi scrivo sto guardando “Ritorno al Futuro” in TV, uno dei miei film preferiti! Questo mi fa introdurre anche il discorso delle pubblicità durante le trasmissioni televisive… chi ha seguito le nostre avventure a St Louis, saprà che le pubblicità qua in america sono mooolto frequenti, così frequenti che non mi lamenterò mai più delle pubblicità delle trasmissioni in Italia (uhm.. effettivamente non avendo la tv in Italia non diventavo idrofobo guardando un film). Diciamo che nelle trasmissioni più seguite o nei momenti di climax ci possono essere anche 2-3 interruzioni pubblicitarie nell’arco di 15 minuti… qualcosa di assurdo 😛 
Una cosa positiva è che qua ogni trasmissione (si, perfino le pubblicità) è sottotitolata, accessibilità per tutti insomma. AH!! e qua le pubblicità per i siti di matching(quelli che ti fanno incontrare l’anima gemella per capirci) sono frequenti come quelle delle suonerie dei cellulari da noi!!
Uh, prima che dimentichi, un altro aggiornamento sul fronte calcio: la squadra con cui mi sono allenato quest’estate sfortunatamente non ha abbastanza giocatori per iscriversi al campionato e quindi mi sono dovuto attrezzare in qualche modo per trovarne un altra. Fortunatamente ho conosciuto qualcuno che gioca in altre squadre e che mi ha detto che c’è la possibilità di inserirmi. Ho fatto un allenamento martedì e penso di esser piaciuto all’allenatore. Questo martedì abbiamo l’ultimo allenamento e poi inizierà il campionato (sabato), ma non ho ancora firmato perciò… vediamo se potrò giocare o meno! Quello che sarà davvero brutto è che giocherò sul sintetico… e purtroppo odio giocare sul sintetico ma penso che passerò sopra a questo “contrattempo”: troppa voglia di giocare!!
Ho anche avuto il mio primo stipendio in questi giorni! Per riceverlo ho sottoscritto un conto corrente con la President’s Choice Financial, gruppo che fa parte della CIBC, una delle banche più grandi del Canada. Per il momento sono abbastanza soddisfatto: non ho spese, ho il bancomat e due libretti degli assegni. Le operazioni possono essere svolte da internet oppure dagli sportelli bancomat disseminati su tutto il territorio. Qua in nord America il conto corrente in realtà è composto da due conti: un conto “chequing” che serve per i pagamenti con la debit card ed uno savings che in genere ha interessi più alti e serve per conservare i risparmi. Al momento ho il 2% di interessi sul conto savings (è una promozione che durerà fino ad ottobre) poi scenderà all’ 1.5% mantenendo il bilancio sopra i 1000$. Gli interessi vengono accreditati su base mensile (ho visto i miei primi interessi questo mese! Erano ANNI che non vedevo la scritta interessi sul mio rendiconto italiano…). Si hanno anche interessi sul conto chequing ma sono davvero irrisori. E per quanto riguarda i bancomat non sono così protetti come sono in Italia con vetri, doppi vetri, telecamere… qua prelevi, depositi… avvengono di fronte a tutti (o quasi)… ed il PIN per le operazioni è di 4 cifre e te lo scegli tu al momento della sottoscrizione del conto.
Uff, ne avevo di roba accumulata! Il tempo nelle ultime settimane è stato molto bello e lo sarà ancora probabilmente per i prossimi 15 giorni. Da fine settembre ci si dovrebbe cominciare ad immergere nel grigio autunno di Vancouver, questo sarà un ulteriore test per verificare se la città fa per noi! Concludo con una considerazione: qualche tempo fa, prima ancora di partire, prima di avere le idee chiare su come affrontare quest’avventura, seguivamo il blog di Angelica, una delle tante persone che hanno deciso di abbandonare il nostro disastrato paese per provare un’esperienza all’estero. Angelica adesso è tornata a casa ed in uno dei suoi post mi ricordo distintamente il fatto di come al suo ritorno ci fosse anche chi avesse detto che lei non era stata coraggiosa, che il coraggioso è chi resta a vivere quella situazione…e ricordo anche quanto questa cosa l’avesse colpita. Io sto seguendo con sempre più dispiacere la situazione italiana e di come non ci sia una via d’uscita nel breve periodo. Mi dispiace per tutte le brave persone che ci sono lì… e mi dispiace soprattutto per chi non merita una politica di questo tipo, non merita un trattamento così ignobile e indecoroso, per chi non ha avuto possibilità di scegliere, insomma per chi merita un futuro migliore. Ecco… il fatto di definire “coraggioso” chi resta penso sia come definire “coraggioso” chi partecipa alla corsa dei tori di Pamplona. Con questo non voglio dire che chi resta è stupido, o che noi che abbiamo intrapreso questo percorso siamo coraggiosi… voglio dire che ciascuno fa le sue scelte in base a quello che ritiene giusto per il suo futuro. In questo momento storico, penso che la mia strada non sia in Italia. Non mi riconosco nei valori, nei principi che hanno pervaso la società in questi ultimi anni. Sento che tutto quello che ho imparato e che mia mamma mi ha insegnato (dal rispetto per gli altri, al non fregare il prossimo e così via…) va a cozzare pesantemente contro quello che vedo nella società di tutti i giorni e contro quello che la nostra classe dirigente ci sta mostrando giorno dopo giorno. Dato che non ho speranze di fermare i tori che stanno venendo verso di me, semplicemente preferisco trarmi di lato e magari aspettare che i tori si calmino e, nel frattempo sperare per il meglio.
Un abbraccio!
Diego
  • Gab

    Interessante il paragone con Pamplona. Bisogna dire che molti qui Italia non hanno la possibilità di scegliere un’altra strada e, per tanti motivi, sono costretti a correre per evitare i tori… ed è veramente triste. Certo, c’è anche chi, pur vedendo arrivare il toro, rimane a fumarsi la sigaretta e a sorseggiare il drink in mezzo alla via… non so se sia una maggioranza, ma di sicuro è la parte di popolazione in cui non riesco a riconoscermi

  • Caro Diego, hai detto bene… Amico mio lavoro praticamente 300 ore al mese (anche 330) per 900 (novecento euro) al mese. Faccio la guardia giurata e mi spacco la schiena ogni giorno per quattro spiccioli, sono stanco, sono stanco di essere preso in giro, di vivere in un paese dove i controlli sulla sicurezza, sul fisco e tutto il resto sono praticamente assenti. Diciamocelo, qui è diventato un puttanaio dove chiunque fa quel che cazzo che vuole e campa meglio solamente chi ha sfacciatagine di fregare il prossimo. Io e la mia ragazza siamo stanchi e NON abbiamo intenzione di fare figli almeno sino a quando non ci sposteremo in un posto decente. Qui non rimango di sicuro…

    Amico mio l’esempio dei tori è buono ma parliamoci chiaro, l’Italia è quella che è perché l’Italiano è fatto così… C’è poco da fare, siamo geneticamente predisposti per essere “arrancatori” instancabili, arrangiatori col vizio di mettere la pezza al buco, chiacchieroni e filosofi e soprattutto “iper teorici”. Per decidere dove piazzare una statua dell’eroe di turno spendiamo fiumi di parole, milioni di euro, litighiamo in base al colore politico, c’incazziamo, usciamo sul giornale per poi dopo mesi trovare un’accordo. E dopo averla piazzata magari viene sequestrata, disassemblata e tolta di mezzo perché si è scoperto un gioco di appalti truccati. Cose di tutti i giorni qui “nel bel paese”…

    Francamente non vedo l’ora di arrivare a Vancouver, lavorare onestamente, piazzare le tende e se Dio ci assiste… rimanerci.

  • Ne avevi di cose da dire stavolta!

    Strana questa start up con ritmi così, mi sembra un’ottima cosa, probabilmente il ceo ha babbo che gli copre le spalle o altro.

    Questa storia degli alcolici é veramente strana, quasi quasi mi cerco una statistica sugli incidenti in canada,sono curioso.

    Per quanto riguarda gli autobus, pochi giorni fa ho letto un post su mondoalbino sulla stessa cosa, succede anche in australia!

  • @from uk:
    mmm no non penso… il ceo sa il fatto suo ed il mio collega, quello che mi ha insegnato ad usare il sistema ha una testa tanta… magari non mi ha caricato troppo i primi tempi. A quanto pare comunque gli è piaciuto come lavoro e mi rinnoveranno il contratto! La prossima settimana il mio capo si informerà con il Canada Immigration Center sulle procedure per la richiesta di assunzione etc… ma al momento posso dire che è fatta!

  • Parole Sante!
    Quello che hai scritto nelle ultime 10 righe dovrei portarlo scritto in fronte!
    Sarà il mio Vangelo!
    A parte gli scherzi…la penso davvero come te…volevo chiederti…che lavoro fai tu e la tua istruzione italiana (laurea, diploma) ti si è rivelata utile per trovarlo?
    Grazie 🙂

    • Ciao! Scusami!!!! Seppure con 4 mesi di ritardo ti rispondo… comunque si, la laurea mi è servita a trovare il posto di lavoro, anche se conseguita in Italia il mio boss è stato ben contento del mio background tecnico!

  • Anonymous

    ma si dai andarsene dall’italia per quelle motivazioni è veramente ridicolo. Quelle parole mi hanno fatto venire in mente solo una frase: tutto il mondo è paese. Cosa pensi che la società oltre oceano o il liberalismo sfrenato non portino a sviluppare comportamenti antisociali da parte di pochi o di molti? SE cerchi una società migliore è meglio andare ad abitare a THe village. Vedasi l’inghilterra che la elogiano tutti per le offerte di lavoro e opportunità dei giovani, poi quando sei la ti accorgi che magari non avrai i politi truffatori ma in compenso hai le babygang i razzisti ecc..

    • Questo è un tuo parere, io non sono venuto qua convinto che sia la proverbiale America. Sono venuto qua perché… l’ho scritto nel post. Qua non è migliore né peggiore dell’Italia, è semplicemente diverso… se hai letto anche gli altri post, avrai notato che cerchiamo di vedere e descrivere aspetti belli e brutti della vita di ogni giorno. E’ normale che non sia tutto strastupendo!
      Quindi non uso “migliore” come termine di paragone fra Canada ed Italia (non mi pare di averlo mai usato in questo senso nei post… ), uso “migliore” per definire la mia prospettiva futura.
      Tutto il mondo è paese: si, vero…per certi aspetti e fino ad un certo punto però. Ma sicuramente la tua esternazione deriva dalla tua esperienza fuori dall’Italia che ti ha portato a pensarla così. Al tuo “tutto il mondo è paese” però io risponderei con “non fare di tutta l’erba un fascio”, tanto per restare sui modi di dire.

  • Salve ragazzi!
    Leggo con molto piacere questo blog che ho scoperto tramite un link sul forum di voglioviverecosì. Purtroppo non posso leggere troppo in questi giorni causa lavoro, febbre e stanchezza ma recupererò.
    Sono pure io in possesso di un WHV e sto valutando di sfruttarlo prima che mi scada, una volta finito di leggere tutto il blog se ho domande posso disturbarvi? Vi lascio la mia email centurion [at] email [dot] it
    Non ho mai visto Vancouver, ho visitato bene la Nova Scotia e me ne sono innamorato ma per sfruttare il WHV e proseguire dopo quell’esperienza con un altro lavoro penso di dover scegliere una regione più avanzata come Ontario o BC. Toronto non mi è dispiaciuta per nulla ma tutti mi parlano benissimo di Vancouver!
    In bocca al lupo per tutto ragazzi, magari ci si vedrà in qualche città o parco del grande nord!
    Andrea

    • Scusate sono così fuso che ho sbagliatyo a scrivere la mia mail non è centurion ma centurion_78 [at] email [dot] it

    • Grazie Centurion, certo che puoi disturbarci, scrivimi qui oppure contattami personalmente all’indirizzo mail che ti invio.

      Ciao!

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  • È coraggioso restare anche se vedi la tua fine? O piuttosto è una follia? Un suicidio premeditato? È coraggioso restare anche quando ti senti direi da un anziana che a stento ti arriva al torace ed avrà 70 anni, che noi giovani gli facciamo pena, perché non abbiamo un futuro qui in Italia? È capitato a me e ai miei amici un paio di giorni fa… e non è affatto piacevole. Non le è affatto maledizione. Soprattutto quando hai tentato ogni strada e ti sei scontrato con un muro impossibile da distruggere… è davvero follia o mancanza di coraggio andarsene? Lo è davvero quando vedi uno dopo l’altro negozi che conoscevi da una vita, con cui sei cresciuta, chiudere per le ragioni sbagliate? Sanno come ci si sente a sentirsi dire da un commerciante che ha un suo negozio da oltre vent’anni, che aprire un attività in questo momento è una follia? Chi tenta si ritrova indebitato fino al collo… e con la cenere fra le mani. Chiedetelo ai miei amici come ci si sente e poi ne riparliamo.
    Trovo che ogni situazione sia una cosa a sé… io fino ad ora non ho potuto farlo perché la mia famiglia ha bisogno di me. Sono d’accordo su una cosa: non voglio andarmene con la sensazione che sto scappando, questo si. Voglio andarmene con la consapevolezza che il mio paese mi ha dato tutto quello che aveva da offrire ed è arrivato il momento di voltare pagina. Ma trovo di rimando, che anche il non volersene andare è mancanza di coraggio.

    Scusate lo sfogo…