Ciao a tutti dalla piovosa…nevosa…freddolosa ma anche soleggiata…Vancouver!
In questi giorni abbiamo avuto una varietà incredibile di tempo, mattine soleggiate e serate con la neve, giorni di pioggia e poi schiarite..Insomma non si sta capendo più nulla!

Il denominatore comune rimane cmq il freddo! Ehi altolà, non è che siamo a -20 anzi, mi pare di capire che le temperature siano più o meno come lì in Italia (parlo di Udine nello specifico); di notte scende fino a -3, -4 circa e di giorno, magari quando piove, può arrivare a 7, 8 gradi.
Cmq, aggiornamenti “doverosi” a parte, vi scrivo per condividere con voi la mia nostalgia e maliconia di casa.
Ormai sono 5 mesi precisi precisi che siamo qui e qualche somma posso tirarla in merito a questa città.
Domenica sono stata a casa tutto il giorno per riprendermi dal venerdì e dal sabato di fuoco appena trascorsi: venerdì doppio turno e sabato un party di 114 persone dalle 13 (di solito siamo chiusi per il lunch i sabati) fino alle 16.30 così mi son fatta tutta una tirata senza stop tra il party e clienti soliti della sera, quindi un po’ per la stanchezza, un po’ per il brutto tempo, mi è preso lo sconforto e giù lacrimoni. 
La scatola di fazzoletti 2×2 XD
Che poi, tra parentesi, qui non si riescono a trovare i normali pacchetti di fazzoletti che abbiamo noi, che con 2 euro quelli del LIDL compri 120 confezioni, ma qui sei costretto a prendere le scatole di fazzolettini singoli che usati una volta devi buttarli perchè sono grandi 2cmx2 e si bucano solo a guardarli (vi allego la foto giusto per farvi capire…sono stile quelli che si vedono nei film americani dove c’è una donna davanti alla tv che guarda un film strappalacrime con la vaschetta di gelato e la scatola di fazzoletti…questa scatola di fazzoletti… XD).

Ma torniamo a noi, anzi a me 🙂

La città piano piano sta cambiando aspetto e si sta preparando al Natale; ormai quasi tutte le vetrine dei negozi hanno decorato i vetri e gli ingressi e nei centri commerciali non si può fare a meno di notare le canzoni che completano l’atmosfera già ricca di elementi a sfondo natalizio. Inutile dire poi che anche le case private si stanno attrezzando con luci e lucine…insomma, normale amministrazione come penso sarà sicuramente anche in Italia.

Negli ultimi anni cmq non ho mai avuto uno spiccato senso natalizio, ma quest’anno, complice la lontananza da casa, associato al Natale imminente che è un’ottima occasione per stare con la famiglia, ed ecco il mix perfetto e sono crollata, lacrimoni e tutto il resto.
Non ci si rende subito conto dell’enormità di prendere, mollare tutto e tutti, riempire le valigie con quel poco che si riesce a portare, dividendo lo spazio tra cose che “mi potranno servire” e “questo lo devo portare perché è un ricordo” ed emigrare in un paese totalmente diverso.
Non avete idea di quante persone mi abbiano detto che ci ammirano, che siamo fortunti, etc… Ma quante di queste persone capiscono veramente come ci si sente ad aver fatto questo passo enorme? Ad aver lasciato la famiglia, gli amici, le proprie cose, la gatta, la propria auto, etc.. a 11mila km di distanza? Molto probabilmente solo chi è vissuto all’estero per un periodo o, ancora meglio, chi ha dovuto abbandonare il proprio paese per cause di forza maggiore quali la necessità di sperare in un futuro migliore per se e per i propri figli, può davvero capire.
Badate bene, non mi sto lamentando di quello che ho qui, sto semplicemente tirando un due somme dopo 5 mesi.
All’inizio non si ha tempo di pensare a nulla, sei catapultato in un posto nuovo, hai mille cose a cui pensare e questo non ti fa rendere conto di quello che ti sei lasciato alle spalle. Ora invece, con un minimo di stabilità economica, un tetto sulla testa e la routine che ha preso il sopravvento, posso fermarmi un attimo e riflettere su tutto questo.
Posso dire che Vancouver è una bella città, moderna, attrezzata, organizzata, ma sinceramente non la sento mia.
Perché dico questo? Per tanti motivi, ma voglio farvi un esempio: la prima volta che sono andata a Barcellona, ho “sentito” la città (il verbo inglese to feel renderebbe molto meglio quello che intendo), mi sentivo a casa e avrei desiderato rimanerci per sempre, è stato così anche la seconda volta che ci sono stata e presumo che se ci tornassi ora sarebbe lo stesso.
Vancouver invece mi è sembrata estranea da subito ma pensavo che fosse solo il primo impatto, invece ora so che non cambierà. So che direte che 5 mesi sono pochi per decidere ma è questione di sensazioni “a pelle”. Certo, per ora va bene così, qua ho un lavoro, la pioggia non mi urta tanto, a Udine era lo stesso se non peggio in fatto di precipitazioni e freddo, solo che a Udine ero a casa, conoscevo le persone, i luoghi, le abitudini…Anyway voglio davvero far crescere i miei figli qua per dar loro una doppia opportunità e una doppia scelta oltre che per garantirmi io un futuro ma so per certo che non voglio passare il resto della mia vita a Vancouver.
Non so dove la mia vita, la mia strada mi porterà, ma non sarà di certo qua per sempre.
E poi oggi ho realizzato un’altra cosa: il Canada è uno stato senza una reale identità, il Canada è un paese fatto di immigrati, di gente che l’ha colonizzato portandosi dietro le sue usanze e tradizioni. Come dicevo, ci sono un sacco di asiatici, semplicemente perché ora è il loro “turno” ma una volta era toccato agli italiani, piuttosto che ai russi o agli indiani.
Ieri ho avuto la fortuna di conoscere un’ottima persona, un signore di 54 anni che lavora per una televisione che si occupa di sport, che si trovava qui a Vanc per lavoro ma che in realtà è di Toronto (ha pranzato al mio ristorante), e ci ho scambiato quattro chiacchiere. Parlava fluentemente inglese e francese e mi ha detto che lui è sì nato in Canada ma i suoi genitori e parenti sono danesi. Così mi sono permessa di fargli una domanda forse “scomoda”: ma i canadesi cosa pensano di questa “invasione” da parte degli asiatici? Lui mi ha semplicemente risposto che in pratica non esistono dei “veri” canadesi come può essere l’italiano che ha la famiglia nata e vissuta nello stesso posto (e magari nella stessa casa) per generazioni e generazioni. Qua sono tutti figli di immigrati, di persone che hanno cercato fortuna in diverse epoche, proprio come abbiamo fatto noi ora, e quindi alla fine non se ne curano troppo. Come dicevo, in questo periodo storico è il momento degli asiatici, poi toccherà a qualcun’altro e così via…

E’ solo che per me è davvero strano…Cerco di farvi capire: sono stata negli States a maggio (come ormai mi avrete sentito dire a più riprese) e lì mi sono sentita davvero negli USA: macchinoni enormi, gente super fat (diciamo “in carne”),  ragazze bionde e belle (magari un po’ plasticose…), fast food, benzina economicissima, etc…Insomma, mi sentivo proprio di essere a St. Louis (nel mio caso). Qui invece sinceramente mi potrei sentire quasi più in Cina piuttosto che in Giappone (ok, l’ho un po’ azzardata in quando non mi sono mai recata in Asia ma concedetemela per questa volta 😉 ), non riesco a trovare qualcosa che mi faccia davvero capire di essere in Canada. Sinceramente non mi basta vedere le casette di legno, gli aceri o le bandiere del Canada piuttosto che della British Columbia o la pioggia caratteristica di Vancouver per sentirmi davvero in Canada…….Non so se mi sono spiegata… Non mi sento in Canada, tutto qui…ma forse è proprio questo, questa multietnicità, questa città cosmopolita che caratterizza il Canada. Forse sto sbagliando a generalizzare, dovrei parlare solo di Vancouver, anzi, se avete esperienze da scrivermi in merito a questo in altre parti del Canada o del mondo, fatemi assolutamente sapere 🙂

Vi chiedo scusa se ho scritto un post lunghissimo, se non mi sono espressa bene o se sono sembrata razzista (non lo sono, è solo che forse devo ancora abituarmi a tutti questi cambiamenti…), come vi dicevo, in questi giorni sono un po’ triste, mi manca casa mia, tanto, ma so che se tornassi a casa, starei bene il primo mese e poi tornerebbero fuori i soliti problemi di lavoro e della solita routine dovuta alla precaria situazione italiana che ben conosciamo tutti e allora penserei a quanto bene stavo in fondo a Vancouver e insomma, un circolo vizioso… 😉

Vi saluto scrivendovi la frase con la quale mi ha congedata il signore di Toronto l’altro giorno: 
“Never give up!” (“Mai arrendersi!”)

…ha ragione!

Vi abbraccio tutti, a presto,

una malinconica e un pochetto triste, Jle

  • Sull’isola (di Vancouver) non vedo così tanto asiatici, certo la mia scuola d’inglese è piena zeppa ma per strada è quasi come in Italia. E a differenza tua sono qui da un solo mese (proprio oggi) e mi sembra di vivere dentro il sogno…canadese!

  • Jle

    Ciao pitito! 🙂
    All’inizio sembrava anche a me un sogno…distantissima da casa, aver avuto il coraggio di fare una scelta così drastica, le sfide nuove che si sarebbero presentate, etc…All’inizio, come scrivevo, non hai tempo di renderti conto di tutto quello che ti succede, è solo dopo che la vivi meno da turista e più da “residente” che ti fermi un attimo e ti guardi indietro o in torno…a me è successo così 😉
    In bocca al lupissimo per la tua avventura 🙂

  • Solo ora mi rendo conto quanto pitito possa essere imbarazzante come nome 😀 Ad ogni modo sono il tipo che aveva avuto qualche problema nel ricevere il visto dall’ambasciata mesi fa. Tu, sei riuscita a prolungare il tuo working holiday visa?

  • Bene !!! Un pò di nostalgia è mormale dai….ma te la faccio passare io!!!
    Come saprei è caduto il governo Berluscaiser….tutti felici!!! ieh!!Ora alzeranno l’iva dal 21 al 23%. Tassa sui conti correnti (prova a chiedere di prelevare 2.000 € ??? ti fanno aspettare fino al giorno dopo!!!) e forse….dico forse…non si potranno effettuare pagamenti in contatnti superiori ai 300€….perchè???? sono finiti i soldi!! Apetta a gennaio e vedrai come l’italia farà BOOOOOOMMMM!
    In più all’atto pratico….dove abito io forse privatizzeranno l’asilo nido e l’asilo per i bambini più grandi non ha i lettini e fanno dormire bambini di 3 anni seduti sulla sedia. Ti rendi conto…mia madre andava in un asilo simile….ma sono passati 50 anni. Poi ricordati ( io non un pò di rabbia) che se dobbiamo andare via …e dobbiamo….è anche perchè i nostri genitori e nonni non hanno fatto niente per pensare al futuro dei loro figli, si sono fatti andare bene tutto e sempre!! Comodo adesso dire di stare in italia a sprofondare con loro!!! Tieni duro che nell’anno nuovo ti faccio fare la babbysitter delle mie 2 streghe !!! Baci
    walter

  • Anonymous

    Ciao Jle!
    Alla fine è arrivata la malinconia, è normalissimo. Un pò posso capirti, sono stato a lavorare in b.c. anche io, ma per soli 3 mesi. Ti mancano le persone e le abitudini che prima magari neanche davi importanza. Vorrei darti un piccolo consiglio che magari può aiutarti: non fare confronti con l’Italia, semplicemente perchè non ha molto senso, ogni paese ha i suoi pro e contro, sono 2 stili di vita differenti, e come ha detto Walty, ora dall’Italia non ti stai perdendo niente di bello.
    Never give up!
    Alessandro.

  • Gab

    Penso che tutti coloro che dicono “vorrei partire domani” dovrebbero leggere questo post per rendersi conto di quello a cui si va incontro emigrando. Dovrebbero leggerlo anche tutti quelli che pensano che chi va via dall’Italia lasciando famiglia, amici, lavoro, in fondo lo fa per un capriccio, perchè, alla fine, in Italia non si stà così male. Non si emigra mai a cuor leggero, non si tratta di una vacanza a Vancouver, specie quando si percepisce la responsabilità del proprio futuro e la si deve mettere sul piatto della bilancia accanto agli affetti lasciati in Italia.
    Cara Jle, per quel poco che può valere, la mia idea è che il coraggio non vi manca e che la scelta che avete fatto, i lacrimoni di questi giorni, verranno ricompensati di sicuro!
    Ti lascio un video http://www.youtube.com/watch?v=PRUxCX2XjrU e ti auguro che l’umore migliori un po’.

    P.S. A metà dicembre parto anche io, purtroppo non per il Canada, vi continuerò a leggere con piacere!

  • Roberto

    Come ti scrissi l’altro giorno, ammiro ciò che fate contribuendo a trasmetterci le vostre emozioni scrivendo questo blog. Ciò che scrivi è assolutamente ciò che ho vissuto io, ma che ha differenza tua ero totalmente solo, senza nessuno su cui contare a parte la mia famiglia, che sentivo costantemente su skype e che mi dava ogni volta la forza per “never give up”… Situazioni di sconforto, febbre a 40 che mi costringeva ad alzarmi dal letto per andare a fare la spesa piegato perchè avevo esaurito le scorte… Anche ciò che dici quando riferendoti al fatto che sembra di vivere in asia, per me che ero in Florida sembrava di essere a metà tra l’africa e la concentrazione del crimine sudamericano…
    Vi seguo sempre sul blog perchè davvero ammiro persone che come voi hanno avuto gli attributi per cercare un cambiamento… Sono sicuro che già sapete quanto utile vi sarà questa esperienza.

    “Never give up” è un ottimo stimolo… basta poco per capire che gli attimi di sconforto come quello che hai avuto tu, e tutti noi che abbiamo vissuto situazioni simili, sono attimi transitori che ci fanno crescere molto caratterialmente…

  • Anonymous

    perchè proprio vancouver?se posso sapere.

  • Anonymous

    Secondo me ti lamenti troppo e hai qualche problema con questo mondo

  • penso sia normale avere un pò di nostalgia dopo un pò di tempo, poi si sistema.

    Da come ne parli sembra che a vancouver il 50% della popolazione sia asiatico!

    Comunque il fatto di essere multietnico é una sua peculiarità, puoi avere a portata di mano usi e costumi di ogni parte del mondo, non é male, puoi scegliere. Pensa se non ti fosse piaciuta la cultura canadese e fosse stata omnipresente nella società.

  • Ok, noi facciamo partre di quelli appena arrivati e che stanno ancora vivendo Vancouver quali turisti.. però in parte posso capire ciò che dici nel tuo post.
    Non si riesce a vedere una faccia “tipica canadese” e sicuramente rispetto a quello che abbiamo “lasciato” in Italia c’è molta differenza.
    Io negli anni passati ho fatto molti spostamenti, sempre in Italia, ed anche li non è semplice.. ora ho fatto un salto molto più grande, ma posso sempre tornare in dietro.
    Il cambiamento non è mai facile, io sto soffrendo per le abitudini alimentari totalmente diverse.. ma come disse Bruce Lee: “sii acqua”

    Ps. facci sapere quando avete tempo, che ci possiamo trovare per .. hanno la birra qua?? 😉

    Ciao Nikos e Chica

  • Anonymous

    Non voglio irritare né essere saccente però spesso usi male il “piuttosto”, che è una disgiunzione e non una congiunzione. Spero di non averti infastidita con questa piccola nota 🙂
    A parte ciò mi stupisce davvero che le temperature non siano così basse come si pensa siano in Canada. Credi che riuscirai a migliorarti lavorativamente? Se fossi da sola, col tuo guadagno riusciresti a mantenerti l’affitto e tutte le spese?

    Buona fortuna

  • Anonymous

    @l’ultimo “anonimo”: anche a me non piace molto l’uso che se ne fa ultimamente del “piuttosto”, lo sento spesso dire anche dai giornalisti. Per le temperature, credo dipenda molto dal fatto che sia sul mare, nell’entroterra il clima è continentale come ad esempio Toronto, dove l’inverno non è così mite.
    Saluti
    Alessandro.

  • Jle

    Ciao a tutti ragazzi, scusate l’assenza dovuta a cause di forza maggiore (=lavoro).

    Grazie per l’appunto sul “piuttosto” ^_^ nessuna offesa, anzi! Mi rendo conto di non essere brava a scrivere e suggerimenti su come possa migliorare l’italiano sono utili! Vediamo se nel prossimo post i vostri consigli sono stati efficaci o se continuerò a fare lo stesso errore 😀

    Non riesco a rispondere a tutti singolarmente perchè purtroppo il “quote” non c’è su questo tipo di blog, ma concentrerò tutto qui.

    Intanto vi ringrazio per il sostegno, va un po’ meglio, mi sono concentrata sulle cose positive (che alla fine si possono trovare soprattutto nelle piccole cose di ogni giorno) e sull’enorme sostegno che mi da Diego (in due le cose si affrontano decisamente meglio)e poi sono successe alcune cose che hanno risollevato il mio umore e non mancherò di raccontarvele nel prossimo post!
    Siamo ancora in attesa del visto quindi per ora continuiamo ad essere nel limbo…confidiamo di avere notizie al più presto visto che ormai il tempo stringe!

    Se dovessi vivere da sola, dipenderebbe tutto da quanto costerebbe l’affitto mensile (spero di aver imbroccato i verbi XD). Ma ad occhio presumo che riuscirei cmq a farcela, magari non riuscirei a metter via troppi soldini e starei decisamente più attenta a come spenderli, tipo qualche birra fuori in meno o evitare di spendere in generi non di prima necessità, ma presumo ce la farei. Cosa fondamentale poi è che io lavoro part-time (apparte in questo periodo che faccio decisamente più ore) e sicuramente se avessi dovuto vivere da sola, avrei cercato un lavoro full-time.

    Per quanto riguarda il tempo, Alessandro ha ragione: qui non ci sono moltissimi sbalzi di temperature tra estate ed inverno. Non c’è un clima continentale, gli inverni non sono rigidi e le estati non sono troppo calde o afose…ed è anche uno dei motivi per i quali abbiamo scelto Vancouver, oltre al fatto che è una città molto vivibile e c’è lavoro.

    Vi ringrazio nuovamente per i vostri commenti, mi avete fatto riflettere; anche i momenti “no” sono delle tappe fondamentali per apprezzare quello che abbiamo e per riscoprire le piccole cose della vita di ogni giorno che purtroppo tendiamo a dimenticare o a non notare 🙂

    Grazie di cuore a tutti! ^_^

  • Jle

    @Niko: mandami una mail col vostro numero di cel 🙂 …non l’avete già fatto vero?…perchè ora mi viene il dubbio se per caso ho perso la mail nei mendri di della mia casella di posta…sto perdendo colpi, I’m so sorry.. ^__^”’

  • Buondi, mi chiamo Barbara ed ho avidamente letto il vostro blog. Come vi han già detto altre persone in Italia si profilano tempi duri, da gennaio sarò senza lavoro così ho pensato di usare la liquidazione per un bel viaggetto conoscitivo a Vancouver… e se la fortuna sorride magari il trasferimento. Il mio compagno è un autista di camion ed anche panettiere quindi credo non avrà grossi problemi a trovar lavoro in quel campo, mentre la mia qualifica da autista-soccorritore potrò pure lasciarla in Italia dopo 10 anni di lavoro, pazienza la fatica non mi spaventa e qualcosa troverò. Il grande freno è per mio figlio, ha 14 anni, è difficile inserirsi nella comunità adolescenziale canadese? conviene farlo diplomare in Italia o li? non saprei nemmeno che scuola dovrebbe frequentare li… ti chiedo scusa se ti sto annoiando o rompendo è che… trovato il tuo blog ho visto un faro e ne sto approfittando per far luce sui tanti dubbi, paure.
    Grazie per quel che scrivete che è un bel aiuto.
    Saluti
    Barbara & family

  • roberto

    e’ normale passare dei momenti “no”, se ci pensi bene ne avrai avuti anche in Italia magari per motivi ben + seri. In fondo in Italia i veri amici comunque ci sono, la famiglia ti sarà sempre vicina ed in casi estremi con un volo puoi riabbracciare tutti per poi accorgerti che il futuro che vuoi è solo al di là dei nostri confini. Saluti roberto

  • Jle

    Ciao Roberto! Le tue parole sono assolutamente sagge! Mi hai fatto tornare in mente a quando ero in Italia ed ero preoccupata per il futuro, per come andavano le cose, se Diego avesse mai trovato lavoro nel suo settore, se il negozio dei miei avrebbe mai superato questa crisi, etc…Altro che i problemi di socializzazione o della mancanza della famiglia (che per fortuna sento spesso grazie a skype anche se non è come averli qui, ma è cmq meglio di nulla!). Qui tutto sommato non sono problemi “gravi” o che dipendono da cause di forza maggiore: ho un lavoro, riesco a mantenermi, Diego ha un lavoro nel suo settore, il resto non è nulla di insormontabile 🙂

    Rispetto a quando ho scritto questo post, grazie anche alle vostre stupende risposte, sto decisamente meglio e vi ringrazio di cuore per il vostro affetto 🙂

    Jle

  • Jle

    Ciao Barbara e family! ^_^

    Un viaggio conoscitivo qui è decisamente un’ottima idea, soprattutto per conoscere un po’ la città, prenderne le misure e magari riuscire ad avere qualche contatto lavorativamente parlando (ma non solo 🙂 )!

    Per quanto riguarda tuo figlio, penso che non avrebbe molte difficoltà ad inserirsi nella comunità. I ragazzini imparano molto più velocemente di noi la lingua, hanno una mente più elastica e con le molte attività che hanno le scuole qui sono propensa a dire che non avrà nessun problema a farsi degli amici.

    Gli unici due “problemi” che mi vengono in mente sono ovviamente la mancanza che potrà avere dei suoi amici italiani, ma è una cosa normale che supererà una volta che conoscerà dei nuovi amici qui e la seconda cosa riguarda il livello di istruzione.

    Ti parlo per sentito dire, dovresti verificare magari mandando qualche mail alle scuole qui, però sia a me che a Diego han detto che il livello delle scuole è più basso rispetto a quello di altri paesi, sia per quanto riguarda le High School (scuole superiori) sia per quanto riguarda l’università. Purtroppo non so se ci sono scuole italiane, o sullo stile italiano, con insegnanti madrelingua inglesi o from Italy, ma quando venite qui ti consiglio di fare un bel giro di tutte le scuole per valutarne il livello e quello che insegnano.
    Qua se non erro, è molto sul modello Stati Uniti, infarinatura di molte materie ma nulla di specifico come può essere una scuola superiore tecnica piuttosto che professionale italiana.

    Ripeto, verifica le mie parole, parlo per sentito dire, però ritengo sia una cosa fondamentale l’istruzione quindi merita davvero un’attenzione particolare 🙂

    Mi spiace di non saperti dire di più in merito, ma se qualcuno che legge il nostro blog sa risponderti, confermare o smentire le mie parole, ben venga! Lungi da me/noi, dare risposte errate o fuorvianti 🙂

    Un abbraccio, Jle

  • Anonymous

    Ciao Jle, inserisco il link “Guida per i nuovi arrivati”, si trova nel sito dell’ambasciata. Premetto che si riferisce alla regione dell’Ontario, quindi molte cose che sono scritte come anche link ecc. potrebbero non essere vere per il B.C. ma penso che per farsi una prima idea di come funzionano le cose, possa andar bene.
    Alessandro.

  • Anonymous
  • Jle

    🙂 grazie mille Alessandro! ^_^

  • Ok .. rilancio la palla di Jle sulla nascita di questo post.. inerentemente all’aria natalizia.. Qua rispetto all’Italia che ho conosciuto io, è molto sentito.. in centro gira un autobus “travestito” da renna con tanto di palla rossa per naso, davanti, e di coda dietro.. per non parlare delle corna da renna sul tetto O_o quando l’ho visto mi sono sciolto!! 🙂
    Addirittura in un cantiere edile hanno messo le luci su una gru! Più le varie iniziative in giro per la città!
    Si c’è una atmosfera fantastica.

  • Jle

    Oddio, ti prego dimmi dov’è il bus vestito da renna!! Devo assolutamente fargli una foto!! 😀

    Davanti al Queen Elizabeth Theatre ci sono le bancarelle con robe tedesche ^__^ …e il 24 puoi fare la foto con Santa 😀

  • Anonymous

    Sursum corda Jle, te lo dice un udinese che da 3 anni vive in Germania e ora sta per trasferirsi esattamente dall’altra parte…del globo. Udine puo` mancare a volte, ma ogni volta che ci sono tornato negli ultimi anni mi rendo conto che soffocherei in pochi giorni.

    D

  • Jle

    Ciao D ^_^!
    Quando vivevo a Udine non la apprezzavo gran chè…certo, bella cittadina, tranquilla, tra mare e monti, ma sempre le stesse facce, poco lavoro (almeno nel mio settore), etc…Ora ripensandoci un po’ mi manca la sua provincialità, le sue piazze, perchè no, le persone, l’aria di Udine insomma… Devo ancora provare l’esperienza di tornarci e vedere quanto effettivamente mi stuferei… ti saprò dire 🙂

  • Ciao Jle,
    sono stato un mese a Vancouver quest’estate e ti confermo le sensazioni sulla città e sul lasciare tutto il resto a 11mila km di distanza.. usi, abitudini, conoscenze, persone.. un gran casino.. Sono tornato per tanti motivi, non ultimo il lavoro in Italia, e anche perché non me la sentivo di fare il passo, considerate le tue stesse sensazioni comparate con quelle su Barcellona che però per me valgono per molte città spagnole. D’altra parte però, come ha detto il signore di origine danese.. never give up, visti i vantaggi 🙂
    Sii forte e non mollare! 🙂
    Michele

  • Dimenticavo.. riapprezzo tanto la mia città.. nonostante cose che non digerisco ma non mi ci arrabbio più, credo solo che cambieranno!
    e buone feste! 🙂

  • Per Bubifamily.
    Jle ha ragione, i livelli sono più bassi ma leggi quest’intervista di una mamma italiana a Vancouver, tra le altre cose parla proprio della scuola. Magari può aiutarti. Leggilo tutto ma la parte che ti interessa ha come titolo la domanda “In che senso”.
    http://www.voglioviverecosi.com/index.php?italiani-che-vivono-negli-stati-uniti-e-in-canada_340/trasferirsi-a-vivere-e-lavorare-a-vancouver-canada-come-di-vive-in-canada_458/
    Buone cose!

  • Jle

    Ciao Michele, grazie mille per il link. Quella famiglia è molto conosciuta tra gli italiani qui, anche se io non li ho mai conosciuti di persona 🙂

    Come dicevo, per ora Vancouver mi va bene e parlando proprio prima con dei miei amici di Udine, penso proprio che sarei contenta per il primo periodo poi tornerebbero fuori i problemi di sempre, quindi tanto vale godersi le piccole ma grandi cose di Vancouver e poi, chi vivrà vedrà 🙂

    …e siamo ancora in attesa di una risposta del governo per il visto…e mancano 17 giorni alla scadenza del nostro whv… siiigh!!

    Jle

  • Ciao Jle,
    ho letto il tuo ultimo commento: ma l’LMO non ha ancora dato parere sulla sponsorizzazione di Diego oppure gli hanno già dato parere positivo ma sta aspettando il visto lavorativo vero e proprio?

  • Jle

    Ciao Francesca, lo stavo proprio spiegando nel prossimo post che è work in progress (il post intendo 😉 )…Diego forse non necessita dell’LMO perchè rientra (forse) in una particolare categoria di lavoratori. Stiamo quindi aspettando che ci diano una risposta in questo senso (se effettivamente non serve l’LMO) e recarci direttamente al border per farci dare il work-permit…Sempre che ci accettino la common-law..in caso contrario ci sposiamo e così viene esteso anche a me 🙂

    Lo so, è un casino…scusami se non è molto chiaro 🙁

  • In bocca al lupo Jle 🙂

  • Jle

    Crepi! 🙂
    Grazie Michele!

  • Ciao Ile, dopo un po’ di giorni da latitanti.. di corsa per uffici ed alla ricerca di un primo Employer 🙂 (eggià qua il problema sembra rompere il ghiaccio), e dell’appartamento, riusciamo a prenderci un attimo per respirare.
    Il RennaBus non ha tratta fissa, bisogna chiamare la translink e chiedere dov’è di giorno in giorno 😉
    Per quanto riguarda la common-law provate a sentire il “Family service”, sembrano molto ben preparati, se ti servono ti mando i contatti via mail.

  • Anonymous

    Uffa anonimo lo odio. Non mi fa mettere il mio nome, vabè. Comunque, o ragazzi dove siete finiti? Aspetto con ansia, in senso buono, notizie 🙂 Da una nuova accanita lettrice 🙂

  • Jle

    Ciao a tutti, scusate la prolungata assenza ma in questo periodo sto lavorando qualcosa come 10 ore al giorno e non mi rimane molto tempo per scrivere sul blog… Scusate :(( prometto che presto avrete nostre notizie! P.s. chiedo perdono anche a chi mi ha scritto mail ma sta ancora aspettando una risposta 🙁 non mi sono scordata di voi, vi rispondo presto 🙂

  • Ciao, seguo già da un po’ il vostro blog e mi sono appena aggiunto.

    Condivido quello che dici sul Canada, cosa che poi mi è stata confermata anni fa anche da un tassista a Vancouver.

    Negli Stati Uniti vige una politica assimilazionista: nero, bianco o giallo che tu sia non importa, basta che tu accetti la cultura americana: barbecue della domenica, superbowl, shopping centre, ecc.
    Il Canada è diverso, più aperto all’esterno: basta che rispetti le regole e puoi tenerti la tua cultura originale.

    Detto questo io arriverò a Vancouver il 19 gennaio con working holiday visa, e mi metterò alla ricerca di un lavoro.

    Teniamoci in contatto.

    Mi sono aggiunto al vostro blog, e vorrei invitarmi ad aggiungermi al mio:

    http://livinginmapleland.blogspot.com

  • Guarda, non è la stessa cosa, eh!, però io mi sono trasferita da Terni (in Umbria) a Milano e abituata alle solite persone, 3 Vie, 4 Immigrati in Croce, arrivata a Milano ero sotto shock! A parte il gran casino che c’è in una Città così grande, ma poi… dove senti parlare Italiano? Su 100 Persone che Incontro, forse 40 parlano la mia stessa lingua! Una volta una signora mi ha detto: “Un Milanese DOC? Vallo a pescare!”, perchè un pò i Cinesi (che qui è pieno), un pò gli Indiani, un pò i Calabresi/Siciliani, un pò tutti quelli che vengono dalle zone Limitrofe… un vero Milanese nato a Milano da genitori, nonni, bisnonni Milanesi non è mica facile trovarlo! Quindi, come a volte succede, tutto il Mondo è Paese per alcune cose! 🙂