Non ci crederete, ma finalmente leggete un post scritto da Diego. Questo non ha nulla a che fare con il fatto che Jle sia sotto antibiotici per un fastidiosissimo malanno. Si sta comunque riprendendo, non ha più febbre ed ha avuto modo di sperimentare, come i followers della nostra pagina facebook avran potuto notare, il sistema sanitario canadese. Devo dire che Jle si è ammalata durante una delle settimane primaverili più belle.  Le temperature massime erano anche di 20gradi e non c’è stato un giorno di pioggia, cosa insolita per la città in questo periodo. Beh, la primavera pare sia arrivata qua e non in Italia, non ancora almeno!
Lascerò a Jle la parola sulle sue sventure! 🙂
Dopo tanto tempo, ho deciso di fare un post riassuntivo di alcune esperienze che abbiamo fatto e che, per un motivo o per l’altro, non sono state menzionate qui sul nostro piccolo portale con il mondo.
Qualche premessa innazitutto:
ho cambiato computer da un po’ di tempo… l’ho comprato qui, ergo sto usando la tastiera americana e non piu’ quella con layout italiano. Si lo so che si puo’ settare in modo che scriva in italiano… ma ormai per lavoro sto scrivendo cosi’ tanto in inglese che mi sono abituato… quindi perdonatemi se i caratteri accentati non sono i classici che siete abituati a vedere nei normali testi (magari ci provo… ma mi sa che il risultato… neehh). Anzi, proviamoci!
Festa Trevisani nel mondo – Vancouver

Ecco… la cosa difficile è andare a memoria con alcuni tasti che si usano poco di frequente… ma ce la farò 🙂

Dopo questo paragrafo inutile, desideravo ringraziare nuovamente i nostri followers, che ci seguono instancabilmente su Facebook, Google+ e soprattutto dal blog. Abbiamo raggiunto livelli di popolarità incredibili grazie a voi, alla vostra passione nel seguirci, al vostro calore dimostrato anche da semplici messaggi volti a ringraziarci. 
A questo proposito, vorrei chiedere perdono a tutti quelli che ci hanno scritto ma ai quali non siamo riusciti a rispondere. Siete moltissimi e stare dietro a tutto non è semplice! Quindi stiamo studiando delle maniere migliori per rispondere alle vostre domande… magari dei video su Youtube che rispondano cumulativamente a tutte le vostre domande, in modo da raggiungere ed aiutare contemporaneamente più persone; un po’ come facciamo con i videoraduni!
Anche la nostra seconda Pasqua in terra canadese è passata. Siamo qua da quasi due anni ormai e piano piano stiamo cominciando a comprendere la cultura e gli usi delle persone qua. Forse comprendere è una parola troppo profonda per il nostro livello di esperienza… direi che piuttosto cominciamo ad intravedere la logica che sta dietro alle abitudini degli abitanti di questa terra e plasmiamo questa visione facendola diventare parte del nostro mondo. 
Perchè in fondo di questo si tratta: ognuno cerca di ricrearsi una piccola casa in miniatura, un angolo di piccole certezze che lo hanno accompagnato fin da bambino, in maniera tale da rifugiarvisi in caso di necessità e trarne forza per affrontare valori e situazioni che non conosciamo.
Piano piano poi, lasciamo che l’ambiente circostante penetri questo microcosmo, in maniera controllata, senza troppi scossoni se possibile. Penso sia un processo inevitabile ed indispensabile, per arrivare ad un migliore adattamento alla realtà di immigrato.
Non so quanto questo abbia senso (o fa senso, traducendo letteralmente il “makes sense” usato dai canadesi), ma mi auguro si sia capito il concetto 🙂
Randy, che ci ha invitato alla cena dei Trevisani

In questi mesi, grazie soprattutto al nostro blog ed al fatto che molti italo-canadesi di Vancouver ne siano venuti a conoscenza, siamo stati invitati ad eventi organizzati dalle varie comunità italiane di Van-City.

Le comunità più grandi sono sicuramente quella dei calabresi e quella dei Trevisani (…e non treviGIani… si arrabbiano se dite trevigiani, non dite trevigiani allora!). 
Il 3 novembre si è tenuta la festa annuale dell’associazione trevisani nel mondo di Vancouver. C’erano circa 700 persone tra cui italiani, filo-italiani, italiani di prima, seconda, terza generazione, canadesi travestiti da italiani, partner mutlietnici di italiani di Vancouver o semplici persone interessate ad una serata all’insegna della compagnia e del buon cibo! Settimo (il presidente), Teresa (sua moglie) e Randy (responsabile dei giovani trevisani nel mondo di qua), ci hanno invitato all’evento in modo da farci entrare in contatto con qualcuno degli italiani di vecchia generazione di queste parti.
L’associazione ha organizzato una serata all’insegna dell’italianità, anzi della trevisanità (!), presentando ad esempio, la gara per il miglior radicchio di Treviso coltivato dai membri ed i canti del coro folkloristico. Sono state consegnate borse di studio ai figli dei membri dell’associazione che si sono particolarmente distinti, oltre a riconoscimenti vari ai laureati, diplomati, alle coppie celebranti il loro anniversario di nozze, ai “giovanotti” meno giovani dell’associazione e così via. Per ulteriori foto della serata e info sul gruppo, consiglio di visitare il loro sito e la loro pagina facebook.
E’ stato un buon test anche per me e Jle, per capire cosa suscitassero in noi queste celebrazioni in terra canadese di qualcosa che abbiamo lasciato, ma che è sempre dentro di noi: l’Italia. Per quanto la detestiamo per il fatto di averci fatto emigrare, è pur sempre una grande nazione che ha fatto grandi cose e all’estero questo è riconosciuto ed apprezzato. Non saprei darvi un bilancio di emozioni definitivo… ma potrei confermare il fatto che essere all’estero aiuta a ritrovare quel po’ di orgoglio nell’essere italiano e a portare avanti questo sentimento. A tal proposito mi viene in mente Giorgio Gaber e la sua canzone “Io non mi sento italiano” – ma per fortuna o purtroppo lo sono. 
Essere lontani dalla nostra patria, dalle nostre città, fa sentire più lontani, col tempo, anche i problemi che ci hanno portato ad abbandonarla. Il Canada, con le sue dolci sirene attraenti che cantano di opportunità, di semplicità, di parole dimenticate come merito e onestà, di promesse di un futuro più sereno, ci attira in un abbraccio che forse non saremo più in grado di sciogliere. Gli scogli che separano i naviganti dalle creature fatate ci sono, ma sono visibili e possiamo evitarli. Le sirene, d’altronde, non sono come quelle del racconto di Ulisse, mentitrici e malvagie, sono semplicemente sincere, di una semplicità disarmante. Superate le difficoltà si approda all’isola predicata dalle creature mitologiche, magari diversa dalle visioni che la loro voce ha instillato nelle nostre menti, ma pur sempre migliore della Tortuga di ladri, pirati e prostitute dalla quale siamo fuggiti.
Io e Jle con Settimo e Teresa, presidenti dei trevisani nel mondo

Abbiamo avuto l’opportunità di entrare in contatto con molte persone italiane che sono state abbracciate dal fascino del Canada e che ora hanno famiglia e figli qua. La sensazione è quella descritta in precedenza, che appunto siano distanti dai problemi dell’Italia, giustamente. La loro vita è qua ed è giusto che i loro interessi siano focalizzati su questo. Eppure sono e si sentono italiani e lo mostrano con orgoglio a chiunque; chi in maniera misurata, chi in maniera molto meno riservata. A mio parere questo si applica a tutti gli italiani qua, dalla prima all’ultima generazione 🙂

Non lo dico con aria di critica, ma semplicemente facendo un’osservazione. 

Altro evento al quale mi ha fatto piacere partecipare è stato l’incontro con l’attuale premier della BC, Christy Clark. Jle purtroppo era a lavorare, quindi sono dovuto andare da solo, senza la mia first lady 🙂
Dovete sapere che io sono un appassionato di politica, mi piace come la politica può cambiare le cose e sono dell’idea che se tutti riuscissimo ad interessarci di più alle vicende che attraversano il nostro paese, potremmo davvero fare delle scelte oculate ed informate, non guidate solo dal pregiudizio o dal c.d. “effetto pecora”. Capire un po’ di più la politica del Canada, anzi della BC, pertanto, non mi dispiace. 
Per chi non lo sapesse Christy Clark è il premier della BC, eletto con il partito dei BC Liberals, paragonabile a grandi linee al centro destra italiano (a grandi linee ho detto!). Per approfondimenti questa è la pagina wiki della Clark. I liberali sono in carica dal 2001 e quest’anno a maggio ci saranno le elezioni per eleggere il nuovo governo provinciale della BC. Christy Clark si ricandida per la direzione della provincia ma le sue possibilità di rielezione sono esigue dato che il partito si è spaccato, dividendo l’ala più moderata da quella più estremista. Nelle ultime elezioni, il governo liberale ha sempre prevalso per pochissimi voti, nell’ordine delle migliaia. Quindi capite che perdere un pezzo consistente (si parla di un 10%) di voti dovuti alla spaccatura, significa quasi sicuramente la sconfitta alle elezioni. 
Vanessa, Io, Cristy Clark e Nicola

Il partito opposto ai Liberal è l’NDP (New Democratic Party), paragonabile al nostro centro sinistra (anzi, a sentire molti qua, è estrema sinistra, le posizioni nelle province di solito sono molto meno moderate del governo centrale) ed il suo candidato premier è Adrian Dix.

La differenza con la politica italiana è abissale: qua davvero poche persone sono informate sul governo ed interessate alla politica (almeno chiedendo qua e là, questo è quello che traspare). Non ci sono discussioni accese e passionali come in Italia. Tribune politiche roventi in televisione, interviste al vetriolo, giornalisti servi, scandali… tutto molto all’acqua di rose. Molti abitanti di Vancouver, pare siano semplicemente disinteressati alle questioni politiche, complice anche i canali di informazione che non ne parlano moltissimo. Basti pensare che sotto elezioni in Italia, le città si riempiono di manifesti, comizi in piazza, i giornali sbandierano articoli di politica, in TV non si parla di altro… mentre qua, nulla di tutto questo succede. Se ne parla… ma non sembra né più né meno di una notizia di tutti i giorni. Anche a scuola pare non esserci una formazione come i nostri “servizi sociali” del sussidiario… ve li ricordate? Oppure il diritto che in Italia si studia alle superiori. A mio avviso sono tutti mattoni che ci preparano ad una comprensione del mondo politico, in un futuro… mentre qua mancano o non sono così importanti.
Tornando all’incontro, era stato organizzato in occasione della sua campagna elettorale al ristorante Domenico’s, assieme alla Michael Cuccione’s Foundation, organizzazione per la ricerca contro il cancro dei più giovani. Dopo un breve discorso della presidente dell’organizzazione, la mamma di Michael, la Clark si è lanciata nel suo discorso elettorale cercando di far capire l’importanza di ogni singolo voto, per i motivi di cui sopra. Dopo l’incontro, è passata di tavolo in tavolo a conoscere le singole persone presenti. Così è arrivata anche al tavolo dove eravamo seduti io ed altri ragazzi italiani di qua, le abbiamo parlato di come fossimo tutti immigrati e come stessimo faticosamente guadagnando la nostra permanenza in Canada e di quanto sia difficile ed articolata la strada verso la cittadinanza. Lei è rimasta colpita dalle nostre storie e ci ha augurato di avere successo.
Non sono riuscito ad avere molte indicazioni sul tipo di persona… dopotutto un politico è sempre un politico. L’unica sensazione è quella che la politica qui, non sarà sicuramente sentita come quella italiana, ma è una cosa un po’ più trasparente e per certi versi più semplice. Dopotutto, come dice un mio amico, la BC conta 4 milioni di abitanti, la sua gestione è paragonabile a quella di una grande città italiana, non è come governare uno stato di 50 milioni di abitanti.
Infine, sono stato anche all’associazione friulana di Vancouver, la Famee Furlane, alla cena per il carnevale. Ho conosciuto il presidente, Tony Fabbro, friulano trasferitosi qua negli anni 70 e di recente investito della carica. La serata è stata bella, nonostante l’età media fosse leggermente sopra i 60 anni O_O. C’è stata la competizione delle maschere più belle e qualche barzelletta in friulano. Naturalmente vino e cibo in quantità e balli fino alla mezzanotte. 
Sunset on Burnaby Deer Lake

Ho sottolineato l’età media in quanto è il problema di queste associazioni. Sono destinate a morire se non ci
sarà un adatto ricambio generazionale. Esse sono state fondate con le prime ondate di immigrazione e non si sono riuscite a rinnovare, non essendoci nuove leve a sostituire i vecchi. Questa è una nuova ondata di immigrazione che ha colto impreparate queste organizzazioni, ormai fossilizzate sulle loro tradizioni e convenzioni. Ora i nuovi ragazzi che stanno arrivando, queste hanno l’opportunità di tornare a nuova vita, magari aiutando i newcomers ed aiutandosi a restare in vita.

Ok, penso di essermi dilungato abbastanza e mi scuso se questi eventi sono passati un po’ in secondo piano. Avevo intenzione di parlarne appena accadute, ma alla fine un po’ per pigrizia, un po’ per mancanza di tempo, sono rimaste sospese. Sono comunque riflessioni che ritengo interessanti ed importanti nel nostro processo di immigrazione. 
Colgo l’occasione per fare a tutti gli auguri di una buona Pasqua! Spero che abbiate dei bei programmi all’insegna del relax per Pasquetta. Qua in BC domani non è festa nazionale, lo è bensì il venerdì santo (chiamato Good Friday).
Vi lascio qua sotto i link della pagina dei Trevisani nel mondo e della Famee Furlane di Vancouver. 
Un abbraccio a tutti voi!
Diego
  • Teresa Perizzolo

    Diego, I read it and I understood 95%!!! Wonderful job, wonderful words! Let’s hope that those of us born here (as I am), can help the new wave of immigrants, to integrate, assimilate, to accept a new way of life, and to be accepted, which at times is not easy. The easiest way, however, is to stop comparing life the way it was in Italia, be it food, weather, lifestyle etc. and start fresh here!! Auguri a tutti, Teresa Perizzolo!

    • Thanks Teresa!
      It’s hard to forget and not compare what we had back in Italy with what we have here. It’s a hard process but it’s for a greater good 🙂

  • Salve Diego; Ho visuto molti anni in canada è adesso (quasi pensionato) affitto un bilocale a Sanremo.
    Le cose che mi mancano da canada; la comidità per i consumatori; la facilità dei servizi pubblico dallo stato; di non dovere aspettare lungo in coda ovunque, . Qui ci manca proprio la concezione di servizio puntuale.
    Per la politica, in canada il popolo non si n’importa troppo perchè è abituato ormai d’avere un certo level di buon governaza da qualsiasi partito. Per loro il governo è soltanto un servizio pubblico, come
    una ditta che dirigere il condominio. Invece qui, con la sua pessima storia sulle spalle, l’Italia continua (a tempo indeterminato) combattare la loro guerra civile senza tregua da circa 1922.
    Se ci puoi credere, da quanto sono in Italia, non ancora trovo una pizza buon come in canada dal
    Pizza Hut, Little Ceasar’s, Domino’s o da chiunque.
    Però qui, anche con la cattiveria, corruzione, e disfunzionalità, e sempre casa tua.
    E’ una tragedia che qualcuno viene costretto ad emmigrare della sua terra.
    In bocca al lupo