Ciao a tutti, per chi non lo sapesse, alla fine mi sono ripresa dalla febbre che mi ha attanagliata venerdì notte, sabato e domenica, praticamente il mio primo (e forse unico) week-end totalmente free da quando lavoro e che ho giustamente passato a letto tra termometro, tachipirina e spremute d’arancia. 🙂
Così sono riuscita a saltare a piè pari, nell’ordine: la prima di campionato di calcio di Diego + serata barbecue con i suoi compagni di squadra (sabato) + domenica una gita a Whistler con un’ottima giornata e temperature super estive. Non male eh? 🙂 (e ovviamente il povero Diego ha sofferto a casa con me 🙁 )
Anyway, questo break mi è stato gentilmente concesso dal mio fisico che sicuramente era troppo provato da doppi turni e dio solo sa cosa dovuto probabilmente a tutto lo stress che avevo accumulato in questi ultimi mesi per via del cambiamento di vita dall’Italia al Canada.
Volevo inoltre dirvi che sono finalmente riuscita a farmi un’amica canadese doc (anche se è di origini italiane) ed è una mia collega di lavoro, con la quale sono uscita venerdì sera (prima di tornare a casa e svegliarmi poi in preda ai brividabadibidi (cit.) ); sono davvero felice visto che qui è abbastanza risaputo (anche parlando con i miei capi che hanno su per giù la mia età e che sono nati e cresciuti qui) che è parecchio difficile entrare in confidenza con ragazzi canadesi…e non so ancora bene il perchè 🙁
Ma torniamo a noi! Stamattina mentre ero sul bus per andare a prendere lo Skytrain per recarmi al lavoro, mi è venuta l’idea di questo post: in quasi 3 mesi che sono qui ho avuto modo di osservare diversi atteggiamenti/comportamenti dei canadesi che si differenziano dalle nostre abitudini italiane e ho pensato che sarebbe stato interessante condividere con voi queste mie osservazioni, anche per confrontarle con qualcuno che magari ha notato le stesse cose (parlo ovviamente con chi si è trasferito qui) o semplicemente per far capire meglio a chi è in Italia come vivono i canadesi/vancouveresi.
Comincio dalle cose che mi sento sento di classificare nella colonna delle “cose positive” per poi pian piano passare a quelle meno simpatiche (dal mio punto di vista secondo la mia educazione ovviamente):
Diversi tipi di bus di Vancouver |
1. Come già aveva scritto Diego nei post precedenti, qui tutti, ma proprio TUTTI, quando salgono e scendono da un bus, salutano cortesemente l’autista e lo ringraziano e ovviamente, l’autista risponde con gentilezza e cortesia (diciamo la maggior parte delle volte) e, se sei “fortunato”, puoi anche trovarti un guidatore con uno spiccato senso dello humor che ti fa qualche battuta simpatica o che ti saluta in un modo tutto suo 🙂
Inutile dire che in Italia non esiste questa cosa, o comunque è raro che un passeggero saluti l’autista, a meno chè non lo conosca, figuriamoci poi se lo ringrazia quando deve scendere! (Mio zio è autista di bus a Udine e dico questo con cognizione di causa.)
Punto a favore del Canada!
2. Parlando sempre di trasporti, ho notato che qui tutti i bus si fermano perfettamente a filo del marciapiede: il passeggero che deve salire non deve scendere dal marciapiede, non deve fare nessuno sforzo di sorta che il bus gli si ferma praticamente davanti. Certo, capita spesso e volentieri che gli autisti prendano il marciapiede mentre svoltano o mentre si accostano alla fermata ma state certi che non ci sarà comunque nessuno spazio tra il marciapiede e il primo scalino del bus! Poi, appena si chiudono le porte, l’autista si sente autorizzato a sfrecciare come se fosse in pista, incurante del destino dei passeggeri seduti dietro (mi è capitato di vedere una scena di una povera vecchiarella che stava quasi per ribaltarsi giù dal suo sedile mentre l’autista prendeva in bomba una curva …ma forse perchè ero su un autobus di quartiere che sono probabilmente un po’ più scattanti dei bus del centro…), ma per il resto il servizio è ottimo!
3. Probabilmente anche in Italia è rimasto un briciolo di civiltà ma qui, appena una persona anziana o in difficoltà o mamme con bambini e passeggini salgono su un mezzo pubblico, il passeggero che occupa il posto più vicino all’entrata, automaticamente scatta in piedi e lascia il posto libero per queste categorie di persone. Non importa se il posto dietro a lui è già libero, se magari mezzo skytrain e vuoto, quel posto lì viene liberato comunque!
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4. Le famose file indiane: Diego ne ha già parlato e ha pure documentato la cosa, qua sanno fare le file indiane! Niente ammassamenti di persone sulle porte dei bus con gomiti alti appena questo si appropinqua alla fermata, niente rush a chi sale per prima per beccarsi il posto a sedere, qua ci si mette in fila!
E poco importa se tu sei alla fermata da mezz’ora e nel mentre ti sei seduto sulla panchina a 2 mt dalla fermata per aspettare l’arrivo dell’autobus (cosa successa a me): o ti metti in fila in piedi vicino al palo, oppure, quando arriva l’autobus, ti alzi dalla panchina, vedi dov’è arrivata la fila e ordinatamente ti metti dietro all’ultimo, senza pretendere di passare davanti a qualcuno che è arrivato sicuramente dopo di te ma che ha aspettato in piedi vicino al palo della fermata, a meno chè tu non faccia parte di quelle categorie protette di cui sopra e allora passi per primo.
…noi italiani abbiamo un bug di sistema per quanto riguarda le file…non le sappiamo fare nemmeno se ci sono i binarietti per terra che ci indicano come metterci…c’è poco da fare!
5. Il fumo: qua non si può fumare a meno di 6mt. da un esercizio pubblico, parlo proprio di ambiente esterno. Per me che sono molto estremista per quanto riguarda il fumo, la trovo una cosa davvero ottima, perchè ad esempio nella terrazza esterna del mio ristorante, non è possibile fumare per questo motivo, benchè sia appunto un patio esterno. C’è da dire che ho notato spesso e volentieri gente che se ne infischiava dei cartelli di divieto e fumava tranquillamente seduta sulla panchina in fianco (al cartello stesso) (documentato anche questo da Diego), però all’interno non si trova comunque nessuno che fuma!
6. Lavorando ormai da un mese e passa al ristorante ho notato alcune abitudini culinarie più o meno bizzarre o quantomeno diverse: qua è norma mangiare la verdura come antipasto e non come contorno. Io, per problemi di digestione lo faccio da anni ormai, ma qui è una regola e direi che è una buona abitudine! Vabbè…che poi mettano sopra l’insalata un chilo di parmigiano, bè…questo è un altro paio di maniche, ma ad ogni modo l’insalata la mangiano prima di tutto! 🙂
7. Il pranzo e la cena avvengono in un periodo di tempo che va, per il lunch, dalle 11.30 alle 13 massimo e per il dinner, dalle 17 alle 20 massimo; quindi, noterete, molto presto. Il chè è un’ottima cosa per gente come me che lavora in ristorante: si inzia presto ma si finisce anche presto :))!
Io non mi spiego ancora come non si sveglino poi alle 2 di notte con una voragine immensa nello stomaco dettata dall’aver cenato troppo presto, quella tipica fame che ti fa svaligiare il frigo in un’ora della notte non ben precisata… anyway qua funziona così! ..ma daltronde io sono abituata a cenare alle 10 di sera passate, quindi non faccio testo! ….ma è altrettanto vero che io alle 5 di pomeriggio faccio merenda non cena! XD
8. Sempre parlando di abitudini culinarie, qua funziona che, dopo che i clienti hanno ordinato, gli si porta il pane…E fin qui tutto ok, se non fosse che insieme a questo gli si porta anche una scodellina con dentro olio e aceto mescolati assieme in modo che possano fare scarpetta col pane! Un po’ come quando finisci l’insalata e in fondo rimane tutto il sughetto degli intingoli da “tirar su” col pane, solo che qua lo fanno più elegantemente e invece di fare i buzzurri nella terrina dell’insalata, lo fanno nella piccina carina ninina ciotolina di ceramica che io gli consegno insieme al pane XD
Ogni tanto qualcuno mi chiede anche del burro da spalmare sul pane e lì mi fa venire parecchio la pelle d’oca, forse perchè il burro spalmato sul pane così è davvero una cosa grassa (ok, il burro è grasso a prescindere!), ma fortunatamente non è prassi come invece ho notato quando sono stata a St. Louis negli Stati Uniti…Lì era davvero una cosa che mi faceva venire il colesterolo solo a guardare!
9. Altra cosa che i canadesi fanno spesso e volentieri è ordinare il caffè e berlo insieme al primo. Ovviamente non il nostro buon caffè, ma il loro caffè, quello annacquato, magari mescolato con la “creme” che non è altro che latte ma più grasso, crema di latte insomma, che mettono nel caffè e diventa una sorta di caffelatte annacquato. …almeno non ci mettono il parmigiano dentro…considerato che qua lo mettono su tutto, pesce compreso, è già un passo avanti!
10. La parte culinaria per ora è finita, quindi passo ad una cosa che presumo non riuscirò mai ad abituarmi e che sinceramente mi fa molta rabbia: mi è capitato molto spesso di notare persone che buttano a terra lattine, cartacce, etc…Qua la città è molto pulita, perchè c’è sempre qualcuno che raccoglie la schifezza in giro per le strade, vuoi perchè con le lattine ci fai qualche soldino, vuoi perchè la pulizia delle strade è organizzata bene, ma sta di fatto che è davvero una cosa pessima! Io non so se li ho trovato tutti io (e Diego) se magari erano categorie particolari della popolazione, ma mi è capitato davvero abbastanza spesso di vedere gente che usava il marciapiede come cestino dei rifiuti…Insomma, ho capito che c’è sempre qualcuno che poi prende su, ma non sarebbe il caso di evitare di buttare i rifiuti per terra?!?
11. Vado dritta al sodo: gente che sputa per terra! E dio santo: CHE SCHIFO! Ho capito che paese che vai, usanza che trovi, che anche ruttare, in certe civiltà è segno che hai apprezzato il cibo ed è ritenuto un gesto di cortesia, ma cavoli…A me fa un po’ schifo vedere gente che si schiarisce la gola e poi sputazza per terra! No, se sono per strada e sto mangiando un panino, mi fa proprio vomitare (concedetemi il francesismo!). Anyway ho notato che sono molti asiatici che lo fanno, ma non per questo gli occidentali si risparmiano! Può passare che uno sta correndo, quindi sta facendo attività fisica e ovviamente debba liberarsi la gola, ma camminare così e sputare tanto per…quello non lo tollero, anche perchè poi magari passo dietro io e pesto con la mia scarpina da ginnastica con la quale poi entro in casa, dove hai depositato tu il tuo sputazzo e ci faccio una bella frittata……..che schifo!!
12. Ma passiamo ad una cosa più simpatica: come ci si veste! Come probabilmente dicevo tempo fa, qua puoi andare in giro in pigiama che nessuno farebbe caso a te 🙂 I vancouveresi non sanno vestirsi, o meglio, non sanno abbinare i vestiti fra di loro 😀
Ok, la giacca e cravatta così come il tailleur è quello, e non si scappa, ma per il resto, spazio alla fantasia! Qua puoi svegliarti alla mattina, chiudere gli occhi e pescare a caso nel tuo armadio e andare in girò così!
Da una parte è very funny, ti senti decisamente libero di andare in giro davvero come vuoi, ultimamente anche io sperimento abbinamenti che in Italia non avrei mai avuto coraggio di fare (che poi non mi senta a mio agio, è tutto un altro paio di maniche XD) ma dall’altra mi viene da pensare a quanto bene ci vestiamo noi italiani, e non bene inteso come vestiti eleganti, ma bene come gusto nell’abbinare le cose 🙂 …ma è una cosa che qui a Vancouver non serve, il buongusto puoi lasciarlo tranquillamente a casa 😀
13. Attraversare la strada: ne ho parlato ormai a più riprese quindi non mi dilungherò oltre, ribadisco solo che qua si può attraversare ad occhi chiusi e probabilmente non ti succede nulla 🙂 …L’Italia ha solo che da imparare…e probabilmente non solo questa cosa 🙁
Per adesso penso di aver finito, sicuramente troverò mille altre cose continuando a vivere qui, e non mancherò di elencarvele 🙂
Se qualcuno vive a Vancouver come noi e ha notato altre cose particolari, diverse o buffe, scrivetele pure nei commenti!
Per ora vi saluto e vi mando tantissimi hugs!
Jle
P.s. Il terremoto che si è verificato qui venerdì, con epicentro a 250 km a ovest da Vancouver (se non erro), direi che io personalmente non l’ho proprio sentito, anche se è stato discretamente forte. Probabilmente perchè lavoravo e soprattutto perchè se fossi stata a Udine sicuramente ci avrei fatto caso, sapendo soprattutto di abitare in una zona sismica, ma qui specialmente per questo ultimo motivo, non ho proprio sentito nulla. Anyway non ha fatto nessun tipo di danno e nessuno tzunami ha spazzato via nessuna costa pacifica, quindi la vita prosegue tranquilla 🙂