Ciao ragazzi, eccoci di nuovo on-line con un post diverso, forse un po’ amaro, che non vuole scoraggiarvi dal prendere armi e bagagli e inseguire i vostri sogni oltreoceano ma che cerca di mettervi un po’ in guardia dall’idealizzare troppo una città o una nazione.
Waterfront |
Vi capiamo benissimo, siamo partiti con gli stessi vostri sogni e speranze, siamo scappati dalla nostra povera Italia malandata e massacrata lasciandoci alle spalle lavori precari e contratti vergognosi (e chi più ne ha più ne metta) armati di tanta buona volontà, ma ora che siamo qui possiamo raccontarvi anche qualche aspetto più difficile di questa città, sempre secondo la nostra esperienza.
Vista di North Vancouver |
Inutile dire che qua ci si può costruire una buon futuro e, come d’appertutto, un pizzico di fortuna aiuta ancora di più.
Ed eccomi arrivata ad illustrarvi gli aspetti un po’ più “brutti” della grande Vancouver! Let’s talk about work!
Una Jle a Gastown |
Tutto il mondo è paese (probabilmente non vi sto dicendo nulla di nuovo) e Vancouver non fa eccezione: forse (o forse no), vi accorgerete che non sarà facilissimo trovare un lavoro ben retribuito qui ma conoscere qualcuno che possa introdurvi in un’azienda potrebbe fare la differenza…Certo, questo non significa che avrete il lavoro garantito ma semplicemente vi permetterà di avere una chance in più, una piccola corsia preferenziale che vi permetterà di farvi valere al colloquio e di giocare tutte le vostre carte.
Un’altra cosa da dire è che vi capiterà di mandar via un sacco di curriculum, di sentirvi la persona migliore per ricoprire una certa posizione ma non riceverete una che sia una telefonata per un colloquio. Per certe posizioni un’azienda vuole essere sicura di poter investire sulla persona, di avere una garanzia che questa non se ne vada una volta scaduto il visto e quindi potrebbe succedere che scartino il vostro resume pressochè perfetto per questo motivo.
A supporto di questo vi racconto “brevemente” la mia storia: ho un’esperienza di 6 anni nel settore dei colori e vernici e, prima di trasferirmi a Vancouver lavoravo nell’azienda di famiglia (colorificio e belle arti…ecco il link…giusto per fare un po’ di pubblicità 😀 http://unicolorarte.altervista.org/) acquisendo tanta esperienza e competenza nel settore. Inizialmente pensavo di venire qui (come vi avevo scritto in qualche vecchio post) e cercare lavoro in un hotel, avendo un diploma turistico, ma vista l’esperienza nelle vernici e soprattutto piacendomi il settore, avevo pensato di provare anche a cercare un lavoro in questo campo.
Vancouver vista da North Vanc |
…e invece nulla di nulla, nemmeno una telefonata…mi ero posta mille domande, mille interrogativi ed ero giunta alla conclusione che, essendo un settore prettamente maschile (e maschilista) probabilmente questa era una delle motivazione che non avevano portato il responsabile assunzioni di turno a chiamarmi. Invece forse la motivazione poteva essere che non assumevano stranieri perchè non avrebbero avuto una garanzia di continuità…anche se non era il mio caso 🙁
Anyway, non demordete, MAI, tenete duro, questa è la terra delle opportunità e ci sarà sicuramente un posto anche per voi là fuori, ne sono certa!
E ora vi parlo di un’altro tasto dolente: l’ufficio immigrazione canadese con tutto quello che ne consegue..
Da un certo punto di vista noi italiani siamo abituati a scontrarci ogni giorno con un muro di gomma per quanto riguarda le scartoffie, ma anche la sanità e tutto il resto…Per questo abbiamo le spalle larghe e un ottimo allenamento, ma sappiate che qua la vostra pazienza verrà messa a dura prova…
Riuscire a rimanere in Canada non è facile. Ci spiace dovervelo dire ma è così! Certo, a meno chè non sposiate un canadese o dimostriate di avere un milione di dollari in banca (non è uno scherzo), allora non ci sarebbero troppi problemi di sorta.
La prima vera pizza molto simile a quella italiana mangiata a Vanc |
6 mesi di WHV sono pochissimi, passano velocemente, dovete ambientarvi, trovare casa e un lavoro che vi sponsorizzi e non è così facile o immediato.
Se, come noi siete riusciti a fare tutte queste cose e se deciderete che Vancouver vi piace o è semplicemente meglio dell’Italia per il momento in quanto ad opportunità, arriverà un certo punto che dovrete per forza scontrarvi con l’immigrazione…e allora cominceranno i dolori 🙁
Ormai conoscete la nostra storia, ma non sapete ancora che ci hanno rimandato indietro le carte per l’ennesima volta…Mancava una virgola nei documenti, o qualcosa di abbastanza irrilevante…così..tutto da capo di nuovo..e intanto il tempo passa…ce lo fanno sudare questo work-permit…che sia un test? Chi riesce a non impazzire o a non andare a dar fuoco all’ufficio immigrazione (qui la benzina costa anche poco…XDXD), allora in premio ha il work-permit….
La domanda che ci siamo posti è: ma lo fanno apposta? Stanno chiudendo i rubinetti e per cercare di elargire meno work-permit etc, e quindi si appigliano alle virgole? E’ un modo per scoraggiare le persone e fare in modo che queste rinuncino da sole? Oppure è un modo per testare la tua pazienza, tenacia, etc, e per far entrare in Canada solo chi ci tiene davvero?
Se siete arrivati fino a questo punto, vi ringrazio per la pazienza, è stato un post davvero infinito e spero di aver reso abbastanza chiaramente il mio/nostro punto di vista senza fraintendimenti 🙂
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